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POESIA

DE SIDEREUM

Nell’edizione degli ANNALI, il volume III della rivista DE SIDEREUM conquista una dimensione d’attenzione sulla filosofia spiritualista che si estende all’arte, scoprendola e riscoprendola funzione fondamentale per la “distillazione dell’anima”. Non a caso, l’Alchimia è detta Arte Reale! DE SIDEREUM è aperta a tutti i ricercatori dello spirito. Per info e contatti, scrivere a FondazioneM@gmail.com

DE SIDEREUM

 

Ti suono le mie dita

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“Ti suono le mie dita per mano sola” è autenticamente, drammaticamente un libro di poesia. Autenticamente perché, lo capirà il Lettore leggendo, ogni singola lettera è motivata da una necessità espressiva che è un moto dell’anima. Drammaticamente perché la poesia è tutta lì, con la sua immensa potenza che, in qualsiasi momento, può vacillare e perdersi in un vuoto di senso.

Di più: questa opera poetica si offre nella sua nudità, proiettata in copertina con un’immagine che quasi non ha e non dà riparo e con assoluta bellezza – ma anche con altrettanto assoluta fragilità – si manifesta agli occhi di chi può vedere. La reazione allo stimolo di questa arte denudata è di protezione, di accordo tacito per il mantenimento del segreto, di occultamento all’interno di un cassetto privilegiato. L’immagine iconica ben si accorda con il contenuto del testo, che conferma questa intimità nella rivelazione di un segreto. Non a caso un’altra silloge della stessa Poetessa ha per titolo “Sono donna che non c’è”.

Sarebbe un errore volgere tutto in una psicologizzante interpretazione al femminile. Anche dove la poesia si fa filastrocca, sullo sfondo sono sempre immensi archetipi, che collocano questi versi come in un interludio tra gli emblemi della Cabala Denudata e la manifestazione femminile trascendente della Shekinah. Ovunque e in nessun luogo. Il posto della poesia.

Sono donna che non c’è

glavasUna recensione alla silloge poetica di Suzana Glavaš dovrebbe riconoscere dapprima la struttura del verso, che è in prevalenza spezzato, franto, tanto da far pensare al Porto Sepolto, dove i versi si disintegrano al punto da lasciar per ogni riga tre, due parole, addirittura una semplice congiunzione, meglio se avversativa o.

Un tentativo di interpretazione psicologizzante andrebbe sùbito in cerca delle ragioni che hanno condotto l’anima lieve di questa donna a destrutturarsi, a deflagrare come accade alle sue parole. Contro questa antitetica scorciatoia si staglia immediatamente una composizione che assume il compito di disinnescare ogni didascalia, e dice:

Non chiederti perché 

non pensare a come

è sempre un’eco

che spiega 

cose nuove

In questo modo, senza dire, è apparsa la spiegazione dell’inspiegabile, che può avvenire soltanto attraverso e per la rinuncia al voler tutto comprendere con la mente e finalmente disporsi ad aprire la porta del cuore.

Resta l’enigma dell’assenza in cui ci si può trovare, leggendosi nell’anima.

Suzana Glavaš Sono donna che non c’è Aracne 2013

 

COME DIA LUCE

COME DIA LUCE

Scrivere qualcosa che non significhi nulla. Ma subito la parola si ribella all’imperativo e prosegue come può, rotolando in un viaggio nell’inconscio. La ribellione al verso libero, indifferente allo stile e sensibile solo alla pretesa, non è restaurazione: è effrazione, infrazione, mai sopraffazione. La parola nel verso misurato in endecasillabi non può essere convenzionale, non può rimanere quotidiana. La struttura metrica è il codice d’accesso alla visione, rivelata da parole inattese. Qui si rivela la funzione della poesia, che è il tendere per assenza all’essenziale, con una sottrazione che aggiunge e raggiunge ancor piu’ l’apocatastasi d’un attimo, un istante che presto si cancella e tuttavia permane sguardo sull’essenza. Inutile, perfettamente inutile. Come qualsiasi cosa possa veramente dirsi espressione della libertà. Come correre dietro a un aquilone. Ecco, il tendere della volontà alla libertà piena, alla realtà non condizionata dalla necessità. Si fa strada il tentativo di una metafisica di strada, un nuovo illuminismo per dire che l’illuminazione è per chiunque sia pronto. Invece, l’incontro inevitabile con il destino. Terribile. Meravigioso.

ISBN9781291140286 – Anche in versione ebook

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