Aspetto interno della dottrina, la nozione dei superiori sconosciuti, è emblematica, indipendentemente dal suo grado di verità fenomenologica. In questo unico caso rispetto al trattazione generale, si dà una lettura intepretativa in base alla quale è e non può essere che un errore immaginare che esista un luogo oscuro dove “superiori sconosciuti” prendono decisioni che condizionano l’intera umanità. Piuttosto, questi incogniti vanno intepretati come espressione del mondo metafisico e trascendente, prossimi agli Arconti della tradizione gnostica. In ogni caso, si può ammettere che, da una parte, essa è necessaria ad assicurare l’unità nel molteplice; d’altra parte, si presta a transazioni segrete e complesse, a volte anche ambigue, orientate a finalità non mai pienamente comprensibili al singolo in modo completo; soprattutto permette di intuire il fondamento metafisico di un sistema distributivo del potere che rifluisce nelle ossa degli antenati e si ripropone in entità spirituali la cui reggenza è affidata al principe di questo mondo inteso impropriamente sotto molti nomi che ne riassumono l’inconsistenza dell’unità e la natura provvisoria.
Per quanto inconsistente e provvisorio, è questo il fondamento del regno terrestre e, come tale, fondandosi su espiazione e redenzione, da costruire sulla base delle volontà, è naturale che s’affermi il predominio della forza di gravità.
La volontà è la forza chiamata a vincere l’opposizione della forza di gravità. È questo il senso dell’accostamento dialettico tra gravitazione e consapevolezza. La consapevolezza si ottiene attraverso l’educazione della volontà, mediante la quale diviene possibile vincere i limiti e le opposizioni, gli ostacoli che si manifestano nella condizione data.
La forza di gravità è la nota legge fisica il cui complemento spirituale è l’inerzia che ci trattiene alla terra e ci impedisce di progredire spiritualmente. L’ordine degli stati e del clero realizzano insieme la protezione e la gabbia entro la quale, funestati dal pungolo del desiderio e dalla frusta delle necessità economiche, siamo chiamati a condurre la nostra esistenza. Ogni istanza di libertà tende ad essere mortificata da una chimerica irrealizzabilità, annichilita dalla supremazia di modelli materiali in cui il successo non è il progresso spirituale ma soltanto lusso ed esteriorità.
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